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Viaggio in Scozia effettuato nell'agosto del 2006. Principali località visitate : Kirkcudbright, Glasgow, Maybole: Culzean Castle and Country Park, Trossachs Park, Loch Lomond, Inveraray: Inveraray Castle, Achnabreck, Crinan, Kilmartin Glen: Temple Wood, Falls of Lora, Oban, Dunstaffnage Castle, Kilchurn Castle, Dornie: Eilean Donan Castle, Isola di Skye: Dunvegan Castle, Plockton, Western Ross: Gairloch - Inverewe Garden, Falls of Measach, Ullapol, Highlands Settentrionali, Arcipelago delle Orcadi, Arcipelago delle Shetland, Dunrobin Castle, Loch Ness, Urquhart Castle, Forte George, Cawdor Castle, Pennan, Malt Trail: distillerie Strathisla e Glenfiddich, Castle Trail: Kildrummy Castle, Craigievar Castle, Crathes Castle, Pitlocry, Blair Castle, Stirling Castle, Culross, Edimburgo, Rosslyn Chapel.
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Sveglia all'alba, la macchina è praticamente gia pronta, ieri sera c'è stato solo il tempo di buttarsi sul letto dopo essere sbarcati dal traghetto. Una corsa fino a St. Margarets Hope e siamo in coda sul piccolo molo in attesa di prendere il traghetto delle 8 che ci riporterà nelle Highlands, giusto il tempo di ripercorrere con la mente i freschi ricordi del mini tour degli arcipelaghi delle Orcadi e delle Shetland. Un aspetto della Scozia assolutamente da non perdere, limitandosi, in caso di poco tempo a disposizione, almeno alla visita dell'isola di Mainland nelle Orcadi. In poco meno di un'ora siamo di nuovo nelle Highlands. Neanche oggi c’è da sperare nel bel tempo, infatti appena sbarcati a Gills Bay inizia a piovigginare. Una volta a terra ci dirigiamo per un breve tratto ancora in direzione nord-ovest, in senso opposto rispetto al programma odierno che prevede il completamento del giro della costa orientale delle Highlands. Vogliamo andare a dare un'occhiata al Castle of May , famoso per essere stato una delle residenze della regina madre. Arriviamo decisamente in anticipo sull’orario di apertura e cosi ci limitiamo ad ammirarlo solo dall'esterno, anche perchè, come riporta la guida, sembra che all'interno non ci sia nulla di cosi particolarmente interessante che valga la spesa del biglietto. L'aspetto è comunque gradevole, in pietra rossa costellato di torri e torrette ed immerso in un bel panorama che neanche a dirsi si specchia su prati d'un verde smeraldo. Lasciato il castello riprediamo il programma originale, mentre intanto il tempo non accenna a migliorare. Sulla A836 ci lasciamo alle spalle Gills Bay e nei pressi di John o'Groats effettuiamo una deviazione verso Duncasby Head, il punto più settentrionale della terraferma britannica. Arriviamo fino al faro dove ha termine la strada, piove e per vedere le famose scogliere occorre ancora percorrere a piedi un sentiero di cui non si riesce ad intuire la fine, cosi desistiamo e riprendiamo la strada. Lungo la A9, che punta verso sud lambendo la costa orientale delle Highlands, effettuiamo una sosta a Wick per fare rifornimento. Una cittadina senza pretese raccolta intorno alla strada che l'attraversa. E' quasi ora di pranzo e cosi in un forno ci facciamo preparare dei toast scoprendo, guarda il caso, che vendono un plum cake che si chiama Genoa cake, un dolce tipicamente inglese che con la nostra città condivide solo il nome.
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Ripartiamo velocemente e dopo Lybster giriamo a destra in direzione del paese di Achavanich. Abbiamo letto sulla guida d'un interessante sito preistorico, tra i tanti della zona, dove si trovano circa 40 menhir che prendono il nome dalla zona stessa: i menhir di Achavanich. Lasciate perdere, non ne vale proprio la pena, il pessimo stato di conservazione dei menhir non giustifica la deviazione. Proseguendo lungo la A9 abbiamo modo d'ammirare una bella casa d'epoca, una macchia di bianco isolata che si staglia in lontananza, abbarbicata su uno sperone di roccia proteso sul mare. In primo piano, a completare il quadretto bucolico, le immancabili pecore di contorno. Nei pressi di Helmade notiamo una certa agitazione, è in corso una gara di giochi scozzesi: lancio del tronco ed altre tipiche specialità sportive di questo splendido paese. Diamo un'occhiata alle lancette dell'orologio e valutando anche il fatto che ci chiedono ben 5 sterline a testa, salutiamo e proseguiamo il nostro viaggio verso quella che è la vera meta della giornata: il Dunrobin Castle. Il castello è senza dubbio uno dei più belli tra quelli che abbiamo avuto modo di visitare, con una mole fiabesca ed imponente che s'affaccia sulla ribalta di bei giardini all'italiana. Parcheggiamo l'auto insieme a quella di molti altri visitatori e prima d'entrare nel castello, visto che le goccie di pioggia sembrano essersi prese una mezz'ora di riposo, facciamo un giro nei giardini. Su un prato appena dietro si sta svolgendo uno spettacolo dell'antica arte della falconeria, molte persone con il naso all'insù seguono le evoluzioni dei rapaci guidati dai richiami dei maestri falconieri. Quando arriviamo nei pressi la dimostrazione è terminata e i maestosi animali sono già a riposo. Certo che a vederli cosi da vicino, rinchiusi in gabbie o legati a tronchi d'albero, più che timore suscitano un sentimento di tristezza.
dunrobincastle
Il castello, una delle residenze ufficiali dei duchi di Sutherland, sorge nei pressi del paese di Golspie. Venne edificato intorno al 1275 e dopo aver subito varie modifiche, soprattutto nel XVII e XVIII sec., si presenta oggi con un stile che rispecchia il gusto francese dell'ultimo periodo. Le sale interne, veramente molto belle, sono arredate con mobili ed oggetti d’uso quotidiano risalenti al 1850. Vi si trova inoltre anche un picccolo museo; a dire il vero, con tutti quei trofei attaccati alle pareti, sembra più un casino di caccia. Terminata la visita del castello riprendiamo la A9 e dopo pochi chilometri ci fermiamo nel paese di Dornoch per vedere l’antica cattedrale edificata per la prima volta nel 1200. Nella chiesa è in corso un matrimonio e gli invitati che si affrettano sulla soglia rappresentano il più classico campionario dei gusti e degli stili del luogo, gli uomini in rigoroso kilt e le donne con quei buffi cappelli che cosi grande fama hanno regalato alla regina Elisabetta II. Se non fosse per l'animazione della cerimonia si farebbe fatica a trovare un aggettivo ancora più calzante di "tranquilla" per descrivere questa sonnecchiosa cittadina.
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Pochi chilometri ancora e siamo a Tain, il antico borgo reale in terra di Scozia. Ci fermiamo per una sosta fugace dato che vi troviamo nulla che attiri particolarmente la nostra attenzione. Proseguendo sulla A9 arriviamo a Inverness, che attraversiamo senza fermarci puntando decisamente verso la meta della nostra giornata: il Loch Ness. Una lama stretta e scura che a ben guardare la cartina sembra voler staccare le Highlands dal resto del corpo scozzese. E' una delle mete più gettonate dell'intera nazione, visitata ogni anno da migliaia di turisti che vengono a perdere un po' gli occhi nell'inseguire il miraggio del misterioso essere preistorico che abiterebbe nei suoi fondali. Neanche il tempo di scaricare la macchina che il simpatico proprietario del Morlea B&B, dove trascorreremo la notte, ci spiattella sotto la faccia l'edizione d'un giornale locale di qualche giorno prima. In prima pagina è riportata la testimonianza d'un bambino tedesco in gita scolastca che giura e spergiura d'aver avvistato la fantastica creatura; l'ho sempre detto che la birra sotto una certa età provoca degli effetti strani... Certo che una sbirciatina distratta l'abbiamo buttata anche noi, cosa abbiamo visto? Ve lo racconterò nel prossimo diario di tappa...
Tappa del 20-8-2006: Loch Ness - Gardenstown
note
Il contenuto dei diari è frutto delle mie esperienze di viaggio e tutte le opinioni sono espresse a titolo puramente personale, non intendendo con ciò ledere i diritti o urtare la suscettibilità di nessuno. E' possibile riprodurne il contenuto su siti web amatoriali purchè ne venga citata la fonte ed informato l'autore. Qualsiasi altro tipo di utilizzo è soggetto ad un'espressa autorizzazione. Le informazioni storiografiche e documentali sono tratte dalla guida "Scozia" della Lonely Planet, 4° edizione italiana Giugno 2004 pubblicata dalla EDT. Questo Sito non ha nessuna finalità di lucro, non ha sponsor ne intende promuovere nulla o nessuno se non nell'affermazione di proprie opinioni personali. Le foto pubblicate nel presente diario sono state da me effettuate e sono freeware per un uso personale. Le immagini e le Clip Art utilizzate sono state dichiarate freeware per un utilizzo privato dai detentori del legittimo copyright.